martedì

Ogni Volta.


Ogni tanto ritorno,ogni tanto ritrovo la voglia di scrivere anche qui,perchè ogni luogo virtuale merita la mia presenza e ovviamente in modo sempre diverso,parole sempre diverse,anche perchè le sensazioni cambiano in pochissimi secondi,figuriamoci in pochissimi minuti se non in diversi giorni.
Ho appena finito di vedere un film davvero dolce,divertente e leggero: Julia & Julie.
La protagonista attuale ovvero Julie,dipendente statale insoddisfatta dalla vita piatta,così fa notare,ma se paragonata alla mia di certo è addirittura definibile mondana,aveva in precedenza anche provato a scrivere un libro,lasciato a metà,bè ho fatto lo stesso anche io però avevo solo 15anni,lei è sulla trentina,comunque tornando a noi,decide di aprire un blog,si proprio come questo,all'interno del quale inizia a descrivere le sue giornate in cucina seguendo giorno per giorno,per un intero anno,un libro di ricette scritto mezzo secolo prima,da Julia Child,realmente esistita e morta nel 2004,moglie di un ex ambasciatore,anche lei impiegata statale,sballottata di città in città dal marito che amava irrimediabilmente e per il quale imparò a cucinare durante gli anni in cui soggiornarono a Parigi. Le vite delle due Juliae sono narrate parallelamente nonostante la distanza temporale,in entrambe le protagoniste sono evidenziate la caparbia e la forza di volontà che le portano al successo...
La prima nell'ottenere una piccola soddisfazione attraverso quel suo piccolo blog che la porterà ad avere degli sbalzi d'umore per uno stufato troppo cotto o per delle aragoste che non riusciva ad "uccidere",l'altra invece pubblicherà il libro appunto strumento da cui trae spunto per il blog la precedente.
I toni leggeri nello scrivere sono di pochi,l'italiano o che sia l'inglese o lo spagnolo o persino il sofisticato francese posson essere una vellutata di carote agli occhi di chi è allenato a leggere o una grossa teglia di patate e pollo mal tagliato.
Ci sono anche le persone da vellutata e quelle da mal tagliato,quelle che riescono ad accompagnare il mal tagliato con la vellutata,che nonostante qualche parola detta con tono più aggressivo hanno il cuor di carota,altre che vogliono sembrare agli occhi degli altri unicamente la vellutata,e raccolgono di nascosto i resti del mal tagliato o lo sono segretamente.
Ci sono delusioni però nella vita che vanno ben oltre lo stufato bruciato,la montagna di piatti da lavare,gli esami di inglese e spagnolo che si avvicinano,ci sono persone alle quali avevi dato sia il pollo che la vellutata senza nascondergli la ricetta e il procedimento di preparazione,che alla fine ti lasciano i piatti sporchi in tavola e non ricongiungono la sedia al tavolo,e dalle quali non ti sentirai mai dire Grazie.

sabato


Non sono bellissima,non sono forte,non sono decisa,non sono capace di amare me stessa,figuriamoci un'altra persona.
Forse è vero non so più legarmi a qualcuno,il cui cuore batta.
Non voglio mettermi in gioco e far rischiare un'altra persona con me e per me,perchè dovrei?
Sono codarda.
Forse adesso mi basta rifugiarmi nelle mie lezioni,nelle pagine da studiare,negli spazi chiusi,che reputo sicuri,anche se il tetto è in vetro,che importa in fondo?
Niente,non avendo nemmeno la mia famiglia qui,non avendo i rimproveri per il mio silenzio come nei mesi passati,non avendo neanche il mio gatto che mi osserva,e non avendo un sottofondo,sto diventando schiava del silenzio che mi toglie il fiato.
Sono io il mio sottofondo?Ma perchè c'è soltanto così tanto silenzio?
Sento il bip della lavatrice che non ha finito,i due orologi le cui lancette segnano i minuti che passano e il cellulare che a intermittenza mi segnala un messaggio,lo leggo.
Ecco adesso ho spento anche il cellulare,forse si ho tagliato anche stavolta altri fili,che allora erano sottilissimi e che mi legavano ad una persona.
Tanto doveva andare così,probabilmente.
Ho indosso una maglietta che non dovrei avere,con il mio nome sulla spalla ma con una scritta tanto grande vicino ad un cuore rosso.
Io quando ho fatto fare questa maglietta credevo di amare,ma non era così.
L'amore,cadiamo nel banale stasera,cammina parallelamente al dolore,peccato che sia impalbabile,solo ciò che ne consegue a volte è concreto.
C'è chi si tatua,c'è chi compra biglietti aerei,c'è chi si fa viaggi lunghissimi,chi ancora compra dei regali e associa ad oggetti che posson essere,un cane,un gatto,un trilogy,una macchina...insomma assegna dei valori più o meno importanti.
C'è chi invece per amore,si sente a disagio con gli altri,che non vede l'ora di abbracciare la persona che dice di amare,e di tenersela stretta tutta per sè,chi insomma non sta più vivendo.
C'è chi non si stacca dal cellulare quando sa che ci sono distanze fisiche fin troppo grandi da colmare;Però a volte un messaggino ti fa sorridere,una telefonata ti scalda il cuore, anche se ti lascia quel sapore amaro sulle labbra si,altre volte ti regala una certezza...e sembra che ti restituisca tempo.
Altre volte invece per amore nascono i malintesi,a volte l'amore è un malinteso.
Poi ci sono altri aspetti che mi portano a dire: ASPETTA UN ATTIMO,però.
Perchè sei così cinica è? A volte per amore,o almeno così si crede,ci creiamo degli obiettivi e dei traguardi da raggiungere,a volte quindi grazie a Lui,viviamo,agiamo,speriamo.
Viviamo momenti bellissimi,e altri ancora in cui ci sembra persino di avere la tachicardia per quanto siamo felici.
Ma in fondo d'amore non si muore.
Si parla d'amore,si vive d'amore,c'è chi ci vive parlandone,scrivendone,cantandone.
E' il protagonista indiscusso di fin troppe cose,e almeno così pensiamo.
Sembra che viviamo proiettati in un futuro che non ci sarà mai.
Altre parole buttate qui senza senso.
Dopo una pizza fin troppo buona,un film sul divano,parlando del più e del meno con la tua vicina depressa,di cui non te ne fotte un cazzo,e nella speranza che finalmente si alzasse,mi ritrovo di nuovo nel silenzio di cui sopra.
(Anche se speravo in una serata nettamente diversa.)

giovedì

Probabilmente,si potrebbero scatenare discussioni eterne,sulle definizioni Terrone e Polentone.
Ma mi rendo sempre più conto che non c'è niente di cui vergognarsi,e non c'è neanche motivo di adirarsi nonostante equamente da una o dall'altra parte si esageri delle volte,con battutine che diventan battutacce poco carine.
Ma le differenze ci sono,non solo a livello tradizionale ma proprio di mentalità,quando si dice che giù si è mentalmente ristretti non è così,a volte si fa di tutta l'erba un fascio sempre per dicerie,per avvenimenti passati e per quelle eccezioni che sembran voglian confermare la regola anche se poi rimangono dei casi isolati come ad esempio la Gelosia o la Possessività non è vero che sono indicative della regione di appartenenza -.-'
Al Sud si è più attaccati alle cose proprie e alle persone?
Eccerto si al Nord son tutti altruisti,si infatti vedon la gente cadere per strada,e non si tratta di leggende metropolitane,la osservan senza alzare un dito,così come quando la persona che mi precede al cancello e apre,me lo sbatte gentilmente in faccia nonostante io sia colma di buste,queste cose però non le etichetto come comportamenti dei settentrionali,ma come semplice mancanza di educazione e rispetto verso gli essere umani in genere.
Mi correggo rispetto le opinioni date in merito ai Milanesi che si lascian scivolare le giornate,le persone e le cose addosso con noncuranza,non sono tutti così :) quasi.
Le maldicenze hanno creato questa divisione in Italia.
Le tradizioni differenti ci sono anche di persona in persona,figuriamoci di famiglia in famiglia,o di quartiere e quartiere,di città in città,e ancora di più di regione in regione.
Dovrei fare un elenco di luoghi comuni alla fine,del tipo...
Al nord c'è un po' più senso civico (Rispetto delle regole della strada,condominiali,orari,puntualità,voce bassa in luoghi pubblici...)
Mentre al sud si presuppone e mettono come priorità i valori (Famiglia,cordialità,accoglienza...)
non che al nord non ce ne siano è ovvio,e spero sottinteso che non voglio offender nessuno.
Però qui son tutti musoni,giù anche solo passando dal fruttivendolo col sorriso stampato in faccia e la verdura raccolta la mattina in campagna non ha prezzo,siamo leggermente più ottimisti.
Giù poi non bisogna avvisare una settimana prima per avvertire di una visita pomeridiana magari di 15minuti,non ci offendiamo se suona il telefono alle 13 o alle 23.
Le differenze sono riscontrabili in moltissimi altri campi per esempio la lingua (è sotto gli occhi di tutti che i dialetti parlati al nord e al sud siano divergenti, inoltre è diverso anche l'utilizzo che si fa dell' italiano...al nord, si modificano le parole e si fa diventare il dialetto un italiano mentre al sud, si usano tempi differenti, come il passato remoto che al nord si usa pochissimo...e non è ignoranza!),anche il clima bè,sto godendo di bellissime giornate a Milano,a volte rarissime piogge in questi ultimi giorni,mentre giù a Catania e in generale nella mia Sicilia,il maltempo ha causato anche parecchi disagi...
Potrei azzardarmi dicendo che:
Enna e Milano hanno lo stesso clima.
Palermo e Genova idem.

Il diverbio continuerà ad esserci,ma preferisco ugualmente esser di gran lunga,Terrona.

domenica


Capire cosa c'è,o dirsi che non c'è,ricominciare a scrivere,a vivere.
Probabilmente il citofono alle 5 di mattina non è una bella cosa :D soprattutto se sei rientrata giustamente alle 4 e mezza.
Però sentirsi dire da chi non ti aspettavi: "Dolcetto o Scherzetto?" non ha prezzo.
Passato in rassegna il disordine in cucina di ieri,sento che la pigrizia oggi non mi abbatterà,già pulito tutta casa,certo non è una reggia ma questi 60mq meritano ogni cura :)
Vivere da sola senza regole non è piacevole cioè raramente,perchè non ha prezzo questo silenzio a volte fastidioso a volte no,non ho più orari se non quelli delle lezioni universitarie,solo il colore del cielo,il sole (quando c'è) e il calar della sera mi sann indicare se è ora di pranzo o di cena.
Wilde è il compagno di questi miei giorni con Il critico come artista,si sa che Wildenonavevauncazzodafare,però non importa questo e altro per aver probabilmente delle idee...ancora più confuse.
La domenica quando la vivevo da liceale era il giorno non di ozio ma di recupero compiti per il lunedì sempre stracarico di materie,si può dire che l'ultimo anno quello della maturità io "studiavo" la domenica ecco.
Adesso invece oltre che trascorrerlo da casalinga,mi prendo cura di me stessa,e finalmente non "corro" così come nel resto della settimana tra una lezione e un'altra,tra un caffè macchiato e un espresso doppio subito dopo.
Non sono ancora riuscita a riprendere la macchina fotografica per rifar un tour di questa Milano che ho deciso che continuerò a vivere da turista,perchè si riescono sempre a cogliere aspetti,luoghi e attimi che il Milanese (Lavoratore al 99%) non trova,i Milanesi si lasciano scivolare le giornate addosso con una leggerezza assurda,son pochi quelli che almeno nel weekend vivono come delle persone normali non come macchine,macchine lavoratrici,insomma il loro motto è : "Prima il dovere e poi...ancora dovere..."
Telefonate dalla sicilia ricevute ovviamente alle 7 del mattino,ormai questa giornata sarà tutta una tirata fino a stasera...

Vita di routine? Mai.

sabato


Probabilmente scrivere non è da tutti ma lo fanno tutti,come d'altra parte ogni singola altra cosa. Chi aspira a scrivere per mestiere non sempre ci riesce,si scrive per dare un senso ai propri pensieri,si scrive per comunicare,si scrive con la penna,si scrive con la matita,si scrive col veleno,si scrive molto di più pigiando i quadratini di una tastiera si raggiungono velocità assurde,adesso addirittura si prendono a ditate questi nuovi dispositivi elettronici,si lasciano scivolare le dita per scorrere gli elenchi,e poi si perde tempo. Spesso il tempo che hai perso a cancellare la parola scritta per errore se hai le dita troppo grandi è lo stesso che non sarebbe perso se solo invece di scrivere si parlasse un pò di più. Si scrive anche per colmare distanze e vuoti emozionali. Io scrivo perchè a me mi piace leggere.