domenica


Capire cosa c'è,o dirsi che non c'è,ricominciare a scrivere,a vivere.
Probabilmente il citofono alle 5 di mattina non è una bella cosa :D soprattutto se sei rientrata giustamente alle 4 e mezza.
Però sentirsi dire da chi non ti aspettavi: "Dolcetto o Scherzetto?" non ha prezzo.
Passato in rassegna il disordine in cucina di ieri,sento che la pigrizia oggi non mi abbatterà,già pulito tutta casa,certo non è una reggia ma questi 60mq meritano ogni cura :)
Vivere da sola senza regole non è piacevole cioè raramente,perchè non ha prezzo questo silenzio a volte fastidioso a volte no,non ho più orari se non quelli delle lezioni universitarie,solo il colore del cielo,il sole (quando c'è) e il calar della sera mi sann indicare se è ora di pranzo o di cena.
Wilde è il compagno di questi miei giorni con Il critico come artista,si sa che Wildenonavevauncazzodafare,però non importa questo e altro per aver probabilmente delle idee...ancora più confuse.
La domenica quando la vivevo da liceale era il giorno non di ozio ma di recupero compiti per il lunedì sempre stracarico di materie,si può dire che l'ultimo anno quello della maturità io "studiavo" la domenica ecco.
Adesso invece oltre che trascorrerlo da casalinga,mi prendo cura di me stessa,e finalmente non "corro" così come nel resto della settimana tra una lezione e un'altra,tra un caffè macchiato e un espresso doppio subito dopo.
Non sono ancora riuscita a riprendere la macchina fotografica per rifar un tour di questa Milano che ho deciso che continuerò a vivere da turista,perchè si riescono sempre a cogliere aspetti,luoghi e attimi che il Milanese (Lavoratore al 99%) non trova,i Milanesi si lasciano scivolare le giornate addosso con una leggerezza assurda,son pochi quelli che almeno nel weekend vivono come delle persone normali non come macchine,macchine lavoratrici,insomma il loro motto è : "Prima il dovere e poi...ancora dovere..."
Telefonate dalla sicilia ricevute ovviamente alle 7 del mattino,ormai questa giornata sarà tutta una tirata fino a stasera...

Vita di routine? Mai.

1 commento:

  1. Oh... là!
    Ora ci siamo: riesco a lasciarti il commento. :D
    Mi son piaciuti in particolar modo alcuni passaggi.
    Vivere finalmente soli non è mai come si fantastica ancora tra le mura familiari.
    Le Regole che tanto detestiamo perchè imposteci da terzi (nello specifico i genitori) scopriamo esser indispensabili per la ns. regolare giornata.
    Sì, possiamo avere una maggior elasticità nel gestirci gli impegni della giornata, della settimana, ma - alla lunga - sentiremo l'esigenza di "mettere ordine".
    E come faremo? Lo faremo avvalendoci proprio di quelle Regole che ci son state date fin dai ns. primi anni.
    Regole che "plasmeremo" a seconda delle ns. esigenze ma che saranno comunque i ns. naturali (e giusti) paletti comportamentali.
    Ecco che il "mettere ordine" all'andamento della ns. giornata si manifesta anche con quel semplice sistemare i "soli" 60mq di casa.
    Ecco che quel "mettere ordine" infatti traspare poco più avanti quando riferisci di prenderti cura di te stessa, senza correre.

    Infine mi è piaciuto moltissimo il rapporto che vuoi instaurare con questa per te ancora nuova città che ti stà attualmente ospitando.
    Finchè manterrai vivo quello Spirito Curioso da Turista vedrai che Milano non finirà mai di sorprenderti piacevolmente, regalandoti angoli che a volte neppure i "Vecchi" Milanesi conoscono.
    Scorci che non conoscono (o non ricordano di conoscere) solo perchè il loro Occhio, il loro Spirito d'Osservazioe s'è affievolito - o addirittura spento - con il passare degli anni.
    Il motto che citi però non lo riconosco essere come quello in cui si riconoscono i Milanesi Autentici.
    Forse è quello della "Generazione di Mezzo" di Milanesi: quelli "rampanti", quelli... assorbiti totalmente dalla carriera.
    Per i giovani (o per quelli che al lavoro hanno saputo/imparato dare il giusto valore) non è certamente così.
    Vi è anzi un riavvicinarsi sempre più alla propria città, proprio per quello Spirito Curioso che torna a farsi sempre più sentire.
    Almeno questo è quanto recepisco io che vivo questa Città da una Vita.
    Una Città che si arriva ad amare incondizionatamente o si detesta.
    Vie di mezzo non ce ne sono.

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